Baricanin e Mansutti in uno scatto di Fabrizio Di Falco

Baricanin e Mansutti in uno scatto di Fabrizio Di Falco

Parlano due dei protagonisti della prossima Interzona di Pesaro. I concentramenti in programma dal 20 al 22 aprile 2015, vedono scendere in campo, per la seconda volta consecutiva, la formazione della SMG Basket School guidata dallo stesso Team del 2014.


 

Intervista al capitano FRANCESCO MANSUTTI


 

Francesco, raccontami, dal tuo personale punto di vista, il viaggio attraverso l’Interzona di Pesaro del 2014, passando per le Finali Nazionali di Udine e tornando qui, oggi, alla vigilia di una nuova partenza con destinazione ancora Pesaro, come un anno fa:

“E’ un sogno che diventa nuovamente realtà. Forse ad inizio anno le aspettative erano ben diverse. Se faccio un parallelo tra l’anno scorso e quest’anno mi sento di sottolineare che la scorsa stagione c’era l’aspettativa di arrivare all’Interzona senza aver mai provato, almeno da parte mia, questa esperienza; quest’anno, assieme ai miei compagni, abbiamo perseguito lo stesso obiettivo con la consapevolezza che si poteva fare, che era un traguardo alla nostra portata.”

Cosa mi dici del nuovo gruppo che si è venuto a creare?

“Tutti i ragazzi che si sono integrati alla squadra rimasta, provenienti da contesti molto diversi tra loro, hanno avuto l’intelligenza di adeguarsi ed amalgamarsi con il nucleo “storico” stabile da due o tre stagioni all’incirca. Hanno percepito la coesione del gruppo stesso che li ha accolti costruendo assieme quella che oggi è la squadra che si appresta alla partenza”

La tua Stagione personale non è cominciata come credevi. Sei stato costretto ad uno stop forzato per un problema personale, sin dalle prime gare: Cosa vuol dire volere e non potere giocare con la Tua squadra di cui tu porti la fascia di Capitano?

“Tocchi un tasto dolente.  E’ stata una grande scossa. La scorsa stagione è stata esaltante per tutti e quest’anno avevo ereditato questa carica da Capitano che molto mi inorgogliva, ma soprattutto mi dava un peso all’interno della squadra non indifferente. Mi sono preso sin da subito questa responsabilità sulle spalle e la stavo portando avanti al meglio durante tutte le fasi della preparazione al Campionato DNG. Poi lo stop. A distanza di mesi devo dire grazie a tutta la squadra che non ha mai smesso di aspettarmi, non mi ha mai lasciato solo ed è grazie a loro che, rientrato in campo, ho ricominciato a giocare come se non me ne fossi mai andato.”

Tu sei il Capitano, la guida, il “Presidente” come ti chiamano qui…Tu non hai potuto scendere in campo e ti è costato molto… mi piacerebbe che tu trovassi le parole adatte da dire a chi ha la possibilità concreta di giocare ma non vuole farlo più, a tutti quei ragazzi che decidono di allontanarsi dallo sport perché delusi, stanchi oppure distratti da altre cose…che messaggio vuoi far trasparire a chi decide di mollare perché non trova più la fiducia?

“Spero che la mia storia sia da esempio…anche davanti alle difficoltà è giusto andare avanti. Bisogna portare avanti le proprie passioni fino a quando si può… è proprio nel momento in cui si pensa di non poter far più nulla che arrivano le soddisfazioni e le conferme”

Ora concentriamoci su Pesaro. Cosa vi aspettate e quale descrizione vi definisce meglio.

“Vogliamo andare li e passare il turno, questo è sicuro. Non ci sono altre aspettative. E possiamo farlo perché noi siamo una squadra, unita, dove tutti hanno un ruolo, in campo e fuori dal campo, quando si gioca e quando si sta in panchina, condividendo le vittorie ed i momenti di difficoltà. Noi siamo imprescindibili gli uni dagli altri. Questa è la nostra forza.”


 

Special Interview:  ALEKSANDAR BARICANIN.


You started to play here 6 months ago. You had the opportunity to play in Dng Competition and in Serie C1 Competition. Tell me something about the difference between these two Championship.

“There’s a great difference. In DNG I played with young people of my age, young talents, instead in C1 I played with and against older players who already had some carriers in bigger series, they’re much stronger..but I like playing in both Series”

Alex, tell me about the differences found between the Italian Basketball and the basketball you played in your country.

“The first thing I’ve done was learning to play Italian Basketball because the basket I used to play in my country was dofferent due also the new role I had to play”

You’ve found a family here, in SMG Team. Now you have some Italian Brothers (a Serbian and a Montenegrin brother too). These last 6 months you are living with them in the same house and spend your time all together, day after day. This is a special experience. Want to tell me something about it?

“At the beginning they had to help me by translating all the terms and teaching the Italian language in order to understand the directives and schemes of the coaches. Yes, we’re living in the same house and we’re still friends before to be a Basketball Team. Now I feel like we are a real big family as you told before, and I think this is our real power”

How do you feel in the eve of the Interzona of Pesaro?

“I want to win and I want to go at the National Finals because I think this is a good experience…all this for me is a new and a good experience and I don’t want to stop it at the Interzona of Pesaro.”

I want to say goodbye to you in the same way like the first time I met you…

#SRETNO

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