PalaIlioIl mio viaggio attraverso la Sicilia continua. Mi sposto da Palermo e dalle sue contraddizioni verso la costa trapanese. Una città brillante quella di Trapani, affacciata su di un mare a specchio e sulle fascinose isole.

Non è bastata la nottata di pioggia per guastare quello che, a fine ottobre, è decisamente un clima fuori dal normale, caldo ed afoso, anche quando saliamo ad Erice che, dall’alto dei suoi 700 metri d’altezza domina su San Vito Lo Capo fino alle Egadi.

Gli atleti ed i tecnici che hanno il privilegio di poter lavorare e vivere in questa terra, vanno via a fatica, sapendo di avere sempre un posto nel grande cuore dei tifosi Trapanesi Granata! Un gruppo meraviglioso, che nonostante campionati sofferti, piegati ad un destino incredibile, quello della stagione 2010/2011 non hanno mai lasciato sola la squadra.

Degli atleti che conquistarono sul campo la promozione in Legadue, (Guarino, Gentile, Picchianti, Evangelisti, Cappanni, Santarossa, Cantagalli, Bisconti, Tardito, Mollura, Svoboda) solo Ariel Svoboda sposa la causa granata (assieme ai due under del vivaio trapanese Marco Mollura e Giorgio Gentile) che ritrova Coach Flavio Priulla (Assistente di Benedetto nella stagione precedente assieme a Leo Ortenzi) alla guida della nuova formazione pronta per la Serie C – stagione 2011/2012

I Trapanesi Granata sempre accanto alla squadra.

Accompagneranno l’ascesa della compagine che vince la coppa Italia DNC e si avvia imbattuta, verso la conquista della DNB. Il passaggio dalla DNB alla DNA avviene nel 2013 con lo scambio del titolo DNB con Scafati.

Il resto è la storia di oggi. Risale a domenica 18 ottobre, l’ultima vittoria sul campo del PalaIlio, oggi PalaConad, ai danni della Latina Basket Benacquista Assicurazioni.

Leo Ortenzi, neo responsabile del settore giovanile della Nuova Aquila Basket Palermo, è uno dei protagonisti della storia del Basket Trapanese.

OrtenziAquila
Tu non sei nuovo in Sicilia. Oggi ci troviamo qui dove, solo pochi anni fa, hai vissuto un’avventura unica assieme ad altri 13 uomini, alla Società ed ai leggendari tifosi granata. Raccontaci cosa ricordi di quel periodo.

“L’esperienza di Trapani è stata profondamente diversa da quella che sto per affrontare qui a Palermo perchè riguardava esclusivamente una prima squadra. Il legame che mi ricollega a quella situazione è Francesco Lima, presente come DS anche al tempo di Trapani. Avevamo degli obiettivi ben identificati ossia concorrere e provare a vincere un campionato che in effetti vincemmo alla grande. Poi purtroppo non abbiamo potuto vivere questa esperienza della Legadue con profondo rammarico visto che la Società si era, all’epoca, adoperata per iniziare a progettare la nuova stagione di Legadue e le squadre che poi sono state preferite al posto nostro non hanno avuto lunga vita nella Legadue, soprattutto dal punto di vista organizzativo ed economico. Chiaramente Trapani è una città con una grande storia di basket. Durante quella stagione riempiva il PalaIlio. Ha condiviso con noi momenti di gioia e momenti di difficoltà come ha continuato a fare successivamente negli anni. E’ un pubblico molto legato a questo sport. Ci sono, da parte mia, ancora delle profonde amicizie e spero che la stessa cosa possa avvenire con il tempo a Palermo. A livello di basket questa città oggi non ha una storia simile a quella di Trapani ma senz’altro ha un bacino di utenza talmente vasto che tra qualche anno mi auguro si possa parlare di Palermo anche come di una città profondamente attaccata e coinvolta nel basket.”

Leo, tu sei il ponte che collega le due tappe del mio viaggio siciliano : Trapani e Palermo. Oggi ti ritrovi di nuovo in Sicilia. Cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova sfida della Nuova Aquila Palermo come responsabile del settore giovanile?

“La Società, nella veste soprattutto del DS Francesco Lima, del Coach della prima squadra Gianluca Tucci ed il Presidente Salvo Rappa sono stati molto convincenti nell’offrirmi un progetto ad oggi molto stimolante. Chiaramente mi sono scontrato con una situazione ben diversa da quelle che avevo affrontato in passato a livello di settore giovanile ossia gruppi totalmente da amalgamare, qualche problema, non nego, di impiantistica che non ci permette ancora di allenarci in una certa maniera e con gruppi ben divisi. Però c’è tanto entusiasmo e tanta voglia di fare bene. Penso che queste siano due componenti importanti, in un progetto a medio e lungo termine, che ci consentono di provare a far si che qualche giocatore di rilievo possa uscire dal settore giovanile ed arrivare in categorie importanti.”

 

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