Gamification Marketing: la pallacanestro digitale è realtà -
Gamification

La frontiera del Gamification Marketing dal gioco inteso come vettore per i big data al gaming applicato alla biomeccanica, dai progetti di riabilitazione all’implementazione di programmi per il miglioramento delle performances. Non è fantascienza: il basket si sta facendo digitale e cibernetico! Ne parleremo al polo tecnologico della BIC LAZIO di Latina il 23 gennaio.

In questo ultimo periodo sono stata impegnata nella ricerca ed approfondimento di alcune fonti che mi permetteranno di sviluppare un progetto editoriale legato allo sport ed alla comunicazione digitale. Questo percorso mi sta, di fatto, portando a conoscenza di tutte le nuove dinamiche che stanno emergendo nel marketing digitale per coinvolgere gli utenti e legarli a brand sportivi con una sorta di fidelizzazione emotiva, scollegata dal prodotto ma connessa con la parte empatica che lo stesso genera nell’audience. Il dato certo è che la nuova frontiera della comunicazione ha un solo nome: gamification marketing.

Naturalmente ai più è nota l’attitudine al gioco legata a percorsi che coinvolgano l’utente per legarsi al brand. Ho di recente approfondito il fandom di shado.tv di Davide Bartolucci (di cui tratterò nel mio manuale) che mi ha sottolineato ancor più quello che conoscevo: big data in cambio di entertainment. Fino a qui nulla di sconvolgente. Prevedo usi anche nel basket. Ma la vera rivoluzione potrà sopraggiungere con la diffusione dell’utilizzo del Gamification Marketing o Gamification Concepts legato alla riabilitazione sportiva o al miglioramento delle performances nella pallacanestro.

MICROSOFT KINECT e la pallacanestro

L’uso di sistemi di motion capture standard per misurare l’attività sportiva in spazi aperti è difficile da attuare a causa di molte ragioni operative. Microsoft Kinect è un sensore che è stato sviluppato per monitorare movimenti (inizialmente per scopi di gioco visto che è usato per la diffusissima XBOX) e che è stato studiato recentemente per applicazioni cliniche e per programmi di training sul campo. Il fatto che questo dispositivo sia uno strumento semplice e portatile permette l’acquisizione di dati di sportivi legati ai movimenti comuni nell’allenamento. L’intuizione che oltre all’utilizzo puramente ludico, KINECT poteva essere d’aiuto nelle sedute di training sportive e di riabilitazione, ha fatto in modo che il driver open source per la periferica Microsoft, fosse messo a disposizione anche degli sviluppatori C++/CLI, C#, or Visual Basic .NET.

Da qui, in Argentina nel Laboratorio di Biomeccanica della Facoltà di Ingegneria dell’Università “Nacional de Entre Rios”, un gruppo di ricercatori ha studiato l’applicazione di un software open source, basato sul kernel KINECT, coinvolgendo atleti della NBA e della ACB spagnola con risultati più che incoraggianti (se siete abbastanza curiosi potete approfondire leggendo questo documento tratto da Journal of Physics: Conference Series)

Qual è la conclusione? Partendo dal presupposto che gli atleti di basket vanno incontro ad infortuni specialmente legati al ginocchio (lesioni meniscali o rottura del legamento crociato) l’evoluzione del sistema di gioco, (nato per XBox pensate, uno degli accessori notoriamente più diffuso tra gli atleti) applicato alla pallacanestro, ha messo in luce che il KINECT può essere un valido supporto per la riabilitazione post traumatica.

Ho la fortuna di lavorare, in pre incubazione con la mia azienda, in uno spazio della Bic Lazio che sta organizzando nel FABLAB, una serie di incontri legati alla diffusione dell’utilizzo del dispositivo e delle applicazioni sw nello sport.

Naturalmente ci sarò ed è mio compito render nota e diffusa la notizia tra le società di Lega del sud lazio e della mia città nonché informare gli atleti interessati all’approfondimento di quello che, da un semplice gioco, potrebbe aiutare a migliorare addirittura le loro performances in campo.

L’appuntamento è al prossimo articolo dove spero di vedere all’opera gli stessi cestisti sul pitturato, impegnati in una sessione di tiro con KINECT!

 

(foto a cura di Fabrizio Di Falco per basketinside.com)