La mia Eroica: storie di persone, biciclette e grandi campioni -
La mia Eroica

Ho dovuto far decantare tutte le immagini che per 72 ore ho immagazzinato a Gaiole in Chianti. L’esperienza de L’Eroica mi ha lasciata senza parole. Mentre scrivo passo in rassegna tutte le foto che io e Francisca abbiamo collezionato e tutte le interviste che abbiamo fatto. Portiamo a casa un bagaglio fatto di esperienze e di conoscenza, di condivisione e consapevolezza e che l’Eroica, come dice Giancarlo Brocci, non è assolutamente una gara!

Inglesi Eroica 2017Non ha nulla di competitivo. L’Eroica è stato un intreccio di vite e sorrisi, di racconti e di fatica. L’Eroica è ancora viva negli sguardi dei 7000 partecipanti che hanno percorso le Strade Bianche della Toscana. L’Eroica era il silenzio composto delle persone che si sono ritrovate alle 4 e mezza di mattina in piazza a Gaiole per la prima partenza: quella della tappa da 209 chilometri. Più di 1300 persone passavano il tornello del banchetto e si poteva udire solo il rumore di quel primo timbro che avrebbe dato il via ad una giornata interminabile, fredda e piovosa, come tanti eroici speravano che fosse. L’Eroica è un movimento, una community.

L’Eroica erano le donne e gli uomini, i bambini e i giovani di una volta, arrivati da 60 paesi del mondo, vestiti con maglie di lana ed abiti d’epoca, imbracciando le loro bici storiche.

 

La mia Eroica

Ho scritto tanto de L’Eroica nel mio libro. Ho analizzato il mondo eroico visto dal lato del Digital Marketing ma…

…non avevo mai sentito nel cuore il suo richiamo.

Ho vissuto i fasti del ciclismo d’altri tempi, grazie ai racconti di mio padre e di mio zio che mi raccontavano chi fossero quegli omini dentro le biglie che usavamo per giocare in spiaggia da bambini.

Un ricordo dolce e struggente fatto di storie di nomi che riecheggiano nella mia testa se chiudo gli occhi: Fausto Coppi, Gino Bartali, Eddy Merckx, Felice Gimondi… poi l’ho visto, Felix, seduto a pochi passi da me la sera della Cena Eroica, alla vigilia della partenza. Ho immaginato l’uomo forte, alto, altissimo che ha vinto nella sua carriera tutti e tre i grandi giri: Il Giro d’Italia, il Tour de France e la Vuelta.

Era lì a pochi metri… devo dire grazie ai miei due nuovi amici Salvador Esteves e Artur Lourenço di Lisboncycling per avermi letteralmente trascinato ai piedi del campione. Salvador, fotografo esperto dei VIP (l’ho scoperto solo tornata a casa) mi ha preso per mano e mi ha piazzata lì ai piedi di Felix ed ho potuto riportare a casa il mio cimelio prezioso.

 

Ortenzi e Gimondi

Ma la mia Eroica ha avuto il sapore di tante persone e tante storie:

Willy Mulonia, Bresciano spagnoleggiante, responsabile di Eroica Hispania, al quale io e Francisca abbiamo fatto la nostra prima intervista e che ci ha raccontato del suo Chino verso Nord e le storie di Viaggi Paralleli;

Gutierrez e Mulonia

Iwan e Wesley, amici della Eroica Limburg ed Eroica California con i quali abbiamo condiviso una serata, tavolo e chiacchiere nella magnifica cornice del Castello di Brolio nonostante sia stato difficile far cambiare idea ad Iwan che non voleva che bere vino bianco freddo!

Apirena Castello di Brolio

Sergio Meda, (chiamarlo giornalista è riduttivo) un maestro in cui ho riconosciuto tutti i valori della professione che tanto amo e che mi ha conquistata con la sua leggera ironia: un uomo composto e autorevole al quale vorrei chiedere di farmi una trasfusione di esperienze vissute (tante);

Sergio Meda e Alessandra Ortenzi

Vito e Paolo, che si sono presentati come inviati di Topolino… ho chiesto se fosse uno scherzo… invece no: “Paolo Mottura disegna da paura” è stata la frase della serata. Paolo ha disegnato in due secondi un Papero Eroico e con Vito, il 1° ottobre, ha inforcato la bici e si sono fatti la 135 tanto per gradire! Io e Francisca ancora sorridiamo.

Paolo e Vito

Giancarlo Brocci, il papà di Eroica. Avevo un certo timore ad incontrarlo, invece mi ha abbracciata subito ed ho pianto con lui quando sul palco ha ricordato il suo amico Luciano Berruti, scomparso da Eroico e vero simbolo di questa XXI edizione.

 

Giancarlo Brocci Eroica Ortenzi

Zofia, la dolce moglie di Luciano Berruti che mi ha ringraziato dicendomi di quanto fosse onorata di ricevere il mio libro mentre io la stringevo a me per cullarla e sentire il suo cuore sereno e la sua storia di una donna profondamente innamorata di quel genio creativo di Luciano, un moderno Leonardo Da Vinci con il cuore fanciullo… e Jacek, il loro figlio bellissimo e composto nel suo sorriso discreto e delicato.

 

Jacek Berruti

Amedeo e Franco due uomini incredibili a dare pacche sulle spalle fino alle 10 di sera, ad incitare fino all’ultimo arrivato, nel buio, a regalare sorrisi a tutti… mai stanchi: “Alessandra hai capito perché le persone vengono qui?” si ragazzi, l’ho capito.

Franco Rossi ed Amedeo Polito hanno l’Eroica dentro, come Livio ed Angela, perfetti padroni di casa: loro hanno curato tutto quel gran lavoro dietro le quinte e in mezzo alla gente, affinché questa tradizione resista e germogli nei cuori delle persone.

 

Dove eravamo io e Francisca il giorno dell’Eroica?

Lo scoprirete a breve.

Non ci crederete mai… io non ho fatto il mio solito lavoro.

Ma questa è un’altra storia e ve la racconterò presto su sportdigitale.com.