Facebook, Instagram e come vivere usando il digitale con equilibrio -

In questo ultimo anno la mia vita è stata modificata da radicali cambiamenti, alcuni belli, alcuni meno. Spesso mi sono soffermata a meditare su quanto la società sia mutata e come siano mutate le relazioni.

La tecnologia e la vita digitale che rappresenta il mio mondo, è dettata da schemi temporali così stringenti, obblighi di presenza pressanti e regole di visibilità crudeli. Ma oggi posso dire che le relazioni piû strette, le persone che ho sentito vicine, giornalmente, sono proprio quelle conosciute in questo mondo.

Durante la malattia di mio padre e in tutti i momenti difficili trascorsi, accanto a me avevo sempre tutto il gruppo di lavoro messo insieme nel web, attraverso i contatti nati dai Social. Eppure ho sentito il bisogno, nonostante loro fossero di grande aiuto con la loro discreta presenza, di prendere tempo per capire.

 

Quanto è importante il tempo.

 

Tempo per pensare, per stare in silenzio, senza notifiche o mail da leggere o testi da scrivere. È stato faticoso e a volte ho avuto paura di perdere terreno. Alla mia amica con la quale sto condividendo il percorso di nascita del nostro nuovo libro, ho chiesto piû volte: ma alla fine dei conti cosa c’è dietro il nostro lavoro, dentro questo mondo fatto di caratteri ed emoticon? Poi il tempo, sempre lui, mi ha riportato a galla il termine “equilibrio”.

 

In medio stat virtus: trovare l’equilibrio delle cose, bilanciando due estremi, rifuggendo le esagerazioni e gli estremismi.

 

Usare i social, internet e tutte le sue declinazioni, cercando un equilibrio.

Questo è il compito di responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni. E allora ho aperto gli occhi e ho guardato mia madre: lei che in questo momento cosî complicato per la nostra famiglia, se non avesse le sue amiche su Facebook, il suo profilo Instagram con il quale partecipa alla vita delle nipoti e alla mia, lei sarebbe persa, isolata in una realtà pesante, dalla quale non puô evadere.

E allora impariamo a non demonizzare, impariamo ad utilizzare gli strumenti senza lasciare che essi usino noi. Impariamo a riprendere in mano un telefono per ascoltare la voce delle persone, impariamo di nuovo ad abbracciarci dopo aver speso messaggi su messaggi su WhatsApp, impariamo che la vita e le persone hanno bisogno anche di carezze e parole e non solo di caratteri.

Usiamo il digitale ma, grazie a questi mezzi, incontriamoci e viviamo. Usiamo Facebook per trovarci assieme ad altre persone come noi, uniti da una stessa passione o da uno stesso interesse ma facciamo in modo che lo strumento ci porti a stringere le mani della gente. Diamoci un appuntamento in rete, discutiamo di temi e condividiamo fotografie ed esperienze su Instagram ma raccontiamo ai nostri figli quanto è bello stare a cavalcioni di un muretto e chiacchierare tra amici, prendere la bici ed andare al mare oppure riempirsi di terra e fango per giocare a pallone nel campetto dietro casa!

Il mondo è cambiato. Noi siamo cambiati. Impariamo a trovare il giusto equilibrio.