Introdotti nel 2013 nella piattaforma, gli hashtag non sempre hanno incontrato il favore sia del pubblico che degli addetti ai lavori. Ma a cosa servono e come andrebbero utilizzati negli eventi sportivi? Le regole da seguire.

Mentre scrivo si sta svolgendo la F8 Facebook Developer Conference. Il 2016 è iniziato all’insegna di grandi cambiamenti nel modo di comunicare nel mondo dei Social. Telegram si sta facendo spazio tra Whatsapp e Messenger e Mark Zuckerberg non poteva farsi sfuggire l’occasione di potenziare il suo sistema di comunicazione integrato tra questi due ultimi citati, potenti generatori/aggregatori di messaggistica di sua proprietà che assieme gestiscono più di 60 miliardi di messaggi al giorno.

“Diamo a tutte le persone del mondo la possibilità di condividere qualsiasi cosa con chiunque. Invece di costruire muri, possiamo aiutare le persone a costruire ponti”

Questa è sicuramente la frase più significativa di tutto l’intervento della prima giornata.

Condividere, aggregare e scambiare emozioni ed informazioni.

L’idea più alta, a livello di dati e gestione degli stessi, è quella di costruire un enorme motore di ricerca antagonista a Google, che vada ad attingere dall’immensa mole di dati multimediali messi a disposizione volontariamente da tutti gli iscritti alla piattaforma di Zuckerberg. Fino a quando questo sistema non verrà svelato, esiste un modo per recuperare e mappare le informazioni ed i post in Facebook: si chiama hashtag.

I puristi di Facebook aborrono la presenza di hashtag nei post delle pagine e dei profili ma, utilizzati con criterio ed in numero ragionevole, possono indicizzare e costruire un percorso di ricerca interessante soprattutto per i momenti di analisi. Questo vuol dire pianificare e decidere, prima di ogni grande evento, quali saranno gli hashtag utilizzati per ricondurre i contenuti all’evento stesso, diffondendone l’applicazione nella community e tra gli addetti ai lavori.

Ho voluto analizzare due Hashtag molto usati in questo momento (in Italia) nei social. I motivi essenzialmente sono riconducibili alle Olimpiadi di Rio ed al preolimpico di Torino che vedrà coinvolta la nostra Nazionale Azzurra.

 

#italiateam

ItaliateamINFO

Parto dalla FanPage Facebook Italiateam nata a dicembre del 2015.

Non è difficile comprendere lo spirito ed il significato della FanPage. Lo si legge attraverso i post, i commenti ed i video emozionali che trasmette, con costanza ed in maniera diversificata, coinvolgendo tutta la community delle Federazioni coinvolte. Italia Team è un ideale ponte di comunicazione informale ed emozionale per tutti gli attori degli sport in Italia: dagli atleti ai tifosi.

Con i Social il sentimento di appartenenza all’azzurro, finalmente, è tracciabile attraverso la misurazione dei like, retweet, mentions e delle condivisioni. Ed Italia Team questo lo sa bene. Per tal motivo nella strategia di comunicazione si integra la scelta “naturale” del tag #italiateam. Cosa c’è di singolare in tutto ciò?

Il canale prescelto per l’utilizzo e la condivisione dell’hashtag è Facebook.

Non è più twitter che centralizza la sua interazione sugli hashtag, ma è il regno di Mark Zuckerberg ad essere utilizzato per la diffusione e la tracciabilità del tag stesso.

Lo si nota, con prepotente evidenza, nell’Infografica proposta. Il contenitore naturale più utilizzato per la diffusione del “sentiment” di Italiateam, attraverso l’utilizzo del’hashtag dedicato, è appunto Facebook con il 52,5% di attività rispetto a Twitter ed Instagram, gli altri due profili in uso della community.

La scelta è stata impeccabile. Il target di riferimento (sportivi, società e tifosi) sono una fetta importante degli utenti di Facebook. Finalmente si sceglie la strada più semplice sfruttando le potenzialità di indicizzazione della piattaforma attraverso gli hashtag.

nota particolare: il picco delle interazioni si sono verificate intorno alla data del 18 marzo, giorno in cui è stato diffuso il video di casa Italia, quello che sarà il quartier generale degli azzurri a Rio 2016.

 

#azzurridentro

AzzurridentroINFO

Il secondo hashtag preso in considerazione non segue la stessa logica del precedente. Forse perché il canale di comunicazione dal quale proviene (la fanpage della Federazione Italiana Pallacanestro) non ha posto una prevalente attenzione verso la diffusione del tag con gli stessi strumenti di Italiateam, pur avendolo viralizzato attraverso gli stessi mezzi.

E’ presente, infatti, la citazione “Azzurri Dentro” ma non viene esplicitata come hashtag, al contrario della strategia di ItaliaTeam che sceglie di trasmettere, anche visivamente l’hashtag proprietario, riproponendolo nell’intro dei video dei Team, in tutta la pubblicità tradizionale e nei microeventi collegati alla pagina (vedi foto di Atleti e tifosi #Italiateam durante la partita del 6 Nazioni Italia – Inghilterra allo Stadio Olimpico di Roma)

 

In ogni caso il tag (associato agli altri tag #italbasket e #roadtorio) viene inserito, in maniera corretta, dentro i post riguardanti la nazionale di basket.

nota particolare:  la scelta di utilizzare il tag alternativo #azzurredentro per identificare le cestiste femminili. Può sembrare una scelta sbagliata ed anche discriminante ma, per la logica dei numeri, ci consente di ottenere un risultato di analisi più profilato ed efficace.

 

CONCLUSIONI

L’hashtag restituisce, per la sua centrale caratteristica, una indicizzazione naturale dei contenuti associati. In Facebook diventa determinante utilizzare l’hashtag giusto e diffonderne l’esistenza e la scelta nella community di riferimento.

Si apre un nuovo scenario per le squadre di basket nazionale e per tutti quegli eventi legati al mondo cestistico.

 

Le regole da seguire sono poche.

  • Scegliere una combinazione di parole che sia distintiva e caratterizzante dell’evento e del movimento (nel basket si usa molto #wearefamily ma questo tag perde di caratterizzazione in quanto può essere associato anche ad eventi completamente estranei alla pallacanestro);
  • Diffonderne l’utilizzo non solo attraverso formale comunicazione ma anche utilizzando l’hashtag stesso nella comunicazione digitale e tradizionale tanto da farne IL BRAND (Italiateam docet)
  • Non eccedere con il numero degli stessi in fase di progettazione. Ne basta uno, ben fatto, studiato appositamente che funzioni da titolo della manifestazione, brand, team, o qualsiasi altra occasione di aggregazione sportiva.

articolo pubblicato su www.basketinside.com il 15 aprile 2016

Infografiche realizzate da Alessandra Ortenzi

La foto di copertina è di Alessandro Vezzoli per basketinside.com

Le foto dell’articolo sono tratte dal profilo Italia Team e dal profilo della Federazione Italiana Pallacanestro

Nessuna risposta.

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *