Romics 2018: di community digitali, esports e cosplay -

 

Avete presente la pubblicità di Trenitalia dove la figlia adolescente comunica alla mamma che sta per partire per Venezia e la raggiungeranno Paolo da Bologna, Marina da Roma, Enzo da Milano e via dicendo? Come pensate che si conoscano questi ragazzi dislocati in diverse città d’Italia? Bene qui al Romics quest’anno la mia percezione netta è che le connessioni digitali abbiano la conseguente e naturale esigenza di intrecciare poi relazioni reali.

Dalle community online al Romics: fanfiction and cosplay

Ho con ascoltato tante conversazioni di adulti al seguito di adolescenti vestiti in cosplay che si sono dati appuntamento dal 5 all’8 aprile alla Fiera di Roma. Gli amanti dei comics e degli anime (non è un errore perché è proprio così che si utilizza il termine) vivono nelle community online come WattPad dove reinventano storie con i personaggi delle serie cult della cultura giapponese del fumetto e non solo.

Tecnicamente si chiamano fanfiction. Riformulano storie, ricombinano personaggi e creano percorsi narrativi nuovi e lontani dalla storia originale. Non tutti comprendono i linguaggi utilizzati dalla community che si stringe attorno al Romics ma una cosa è certa: l’edizione 2018 del Romics è la più inclusiva di tutte. Non possiamo relegarla ad una mera fiera del fumetto perché oramai i fumetti occupano solo una minima parte delle attività che si articolano nei 4 giorni di evento.

Romics Martin Freeman

Martin Freeman premiato transmediale

Un padiglione intero è dedicato ad accogliere eventi e quello più importante ha visto la premiazione di Martin Freeman con il Romics d’oro, per la prima volta consegnato ad un attore. Martin, che rappresenta la trasposizione del fumetto, del fantasy e della letteratura nel cinema, lo si può interpretare come il nodo centrale della mediazione dei canali. La storia di Sherlock Holmes come degli Hobbit e di conseguenza quella del Signore degli Anelli, transita da un media all’altro, dal libro al comic, dal cinema a Netflix quindi, nella sua essenza di audiovisivo, fluttua tra la distribuzione del contenuto attraverso device mobili, oltre che dalla tradizionale TV.

 

Il Romics come aggregatore di comunità digitali

Non ho intenzione di dire che l’edizione del Romics 2018 sia stata la più digitale di sempre ma chiedetevi perchè crescono i numeri degli YouTuber e degli eSports. È anche grazie ad eventi di questo taglio che si consente a Maria da Napoli e Riccardo da Torino di avere un luogo dove concretizzare la propria conoscenza digitale. Esatto. Perchè la vera tendenza è quella che i Social e il Web in genere, siano diventati attivatori di connessioni che poi si ritrovano sul territorio.

Romics eSports

E allora via a produrre Cosplay per l’edizione 2019 ed allenarsi, (si avete capito bene ho usato il termine allenarsi) con League of Legend perchè la prossima fermata sarà sicuramente incentrata sulla struttura di attività concrete nate, ad esempio, in un gruppo Facebook.

 

(foto dell’articolo Alessandra Ortenzi – foto di copertina copyright Comics Official)