Il mio viaggio in Cina. 10 giorni dall'esordio dell'Italia alla FIBA World Cup 2019 -

Ho sempre avuto paura di volare. O meglio ne ho avuto sempre tanta fino a quando, undici anni fa, ho deciso di vincerla e per farlo ho preso un aereo da sola. Sicuramente l’anno in cui l’ho fatto, il 2008, era un anno che ha segnato una svolta nella mia vita soprattutto a livello personale e come tutte le tempeste, quando torna il sereno, ti accorgi che ci sono cose che sono sparite, distrutte e altre che invece hanno resistito anche alle raffiche più forti. 

La paura di volare non c’è più.

Da allora ho viaggiato in lungo e in largo, salendo e scendendo dagli aerei, spesso sola e ancora più spesso per andare in UK dove lavoro, amore e famiglia mi hanno portato per diversi anni. Ma non ho mai mai fatto un viaggio più lungo di 4 ore.

Ho sempre pensato che la mia prima tappa sarebbe stata l’America, New York, magari d’inverno per andare al Madison Square Garden per la partita di Natale dei Knicks.

E invece no! Il primo lungo raggio me lo faccio in Cina per i Mondiali di Pallacanestro, per la FIBA World Cup 2019.

Incredibile. Ho il biglietto tra le mani e stropiccio ancora gli occhi quando passano sulle ore che sarò in volo: 9:55. Che cavolo faccio noveoreecinquantacinqueminuti?

Quale serie Netflix guarderò mentre sarò in volo?

Mi sono organizzata. Ho iniziato a preparare i download di Netflix (tutta la serie “Another Life” su alieni e missioni interstellari e “Meglio di Noi” una serie Russa su un robot ricercato… insomma cose da nerd) sistemato i libri che mi leggerò, se non me li sequestrano (questo ve lo dirò strada facendo in ogni caso vi lascio la lista in basso magari potete prendere spunto) comprato un paio di buste di mandorle, le mie gomme TicTac alla liquirizia e telefonato ad amici vicini e lontani per stilare una lista di possibili aiutini per dormire in volo. La lotta è tra prosecco, vino rosso e pilloline di Valeriana che, conoscendo i miei bioritmi accelerati, quest’ultime sono acqua fresca per me. Cercherò di seguire il consiglio di Furio e mi butterò sul vino rosso.

La fortuna è che non viaggerò da sola quindi avrò modo di fare due chiacchiere, farmi raccontare storie di basket di qualche tempo fa e imparare. Già perché ogni viaggio è una fonte di nuovi input e ricordi che costruisci dentro di te ed è anche un motivo per continuare a crescere ascoltando racconti di imprese andate, di medaglie conquistate, di sconfitte che bruciano ancora.

Voglio iniziare a fare questo dal viaggio perché, alla fine, è il viaggio, la partenza e il percorso che ti arricchiscono allo stesso modo che giungere alla meta e vivere la conquista del posto dove devi andare, dell’evento che devi seguire, delle persone da incontrare.

La Nazionale, le finestre e la conquista del biglietto per la Cina

Vale lo stesso per tutte le tappe fatte assieme alla Nazionale di Pallacanestro da novembre 2017 a oggi. Ogni finestra, ogni partita, è stato un momento emozionante e conta come il posto dove siamo oggi, dove sono gli Azzurri in questo momento. Arrivare in Cina, al Mondiale, è frutto di tanta fatica, preparazione e impegno che oggi, 21 agosto 2019, a 10 giorni dalla prima partita ufficiale del 31 agosto contro le Filippine, deve far sentire i ragazzi e lo staff orgogliosi del lavoro fatto e del traguardo raggiunto.

Quello che succederà a Foshan sarà quello che succede sempre quando due squadre si incontrano sul parquet: si gioca.

Il resto non conta.

Mente sgombra perché ora è arrivato il tempo di volare!

Vado a preparare la valigia!

I libri che mi porto in Cina 

  • La Cina in 10 parole – Yu Hua
  • La Cina dei Media – Emma Lupano
  • Fozza Cina – Sabrina Carreras e Mariangela Pira